Codice Etico

Codice etico della Fondazione “Giuseppe Tovini - Cooperazione e Volontariato Internazionale - ETS”

(approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del 16 dicembre 2021)

1. Mission

La Fondazione “Giuseppe Tovini” è stata costituita il 10 giugno 1957 a Brescia ed ivi ha sede, in via Tomaso Ferrando n.1. Essa ha per scopo istituzionale la missione educativa, contribuendo alla formazione ed al perfezionamento di docenti, educatori, animatori, studenti ed operatori sociali e culturali, secondo i principi pedagogici cristiani ed il progresso delle scienze umane.
In data 8 luglio 2021 la denominazione è mutata in Fondazione “Giuseppe Tovini - Cooperazione e Volontariato Internazionale - ETS”
La Fondazione è un Ente del Terzo Settore ed è disciplinata dagli articoli 14 e seguenti del Codice Civile, dalle norme applicabili contenute nel D.Lgs. 117/2017 e s.m.i., dal presente Statuto, dai successivi Regolamenti che saranno emanati e dai princìpi generali dell’Ordinamento giuridico.
La Fondazione è un ente morale riconosciuto con DPR 3 giugno 1959 n. 564 e svolge la propria attività nel segno dell’ispirazione cristiana, forte del carattere impresso dal suo promotore, il Servo di Dio Vittorino Chizzolini.
La Fondazione persegue, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, e le seguenti attività di interesse generale, previste dall’art. 5 del D. Lgs. 117/2017: cooperazione allo sviluppo ai sensi della legge 1 agosto 2014 n. 125 e successive modificazioni.

  1. la promozione, lo sviluppo ed il sostegno, diretto e/o indiretto, di iniziative e progetti di cooperazione e volontariato internazionale, anche in collaborazione con altri enti;
  2. l’organizzazione e la diffusione delle attività aventi ad oggetto i Paesi con risorse limitate;
  3. l’organizzazione di eventi, seminari, studi, ricerche, incontri informativi su tematiche legate ai Paesi con risorse limitate, ai loro problemi e al loro sviluppo;
  4. la formazione del personale e di cooperatori, anche volontari, che operano nei Paesi con risorse limitate o che vi cooperano dall’Italia, pure mediante corsi, convegni od occasioni aggregative;
  5. la promozione, anche in correlazione con altri enti, pubblici o privati, di attività di ausilio internazionale e di sviluppo verso i Paesi con risorse limitate, pure attraverso sovvenzioni;
  6. l’ideazione, il sostegno e il supporto ad iniziative culturali, assistenziali, sociali, educative, sanitarie, di ogni profilo civile e religioso, aventi finalità o dimensioni sovranazionali o addirittura mondiali, anche nel profilo dell’educazione allo sviluppo e alla cittadinanza mondiale.
2. Finalità del codice etico e ambito di applicazione

Il presente Codice Etico esprime principi, valori e regole che devono improntare l’azione della Fondazione e la condotta dei suoi amministratori, dipendenti, collaboratori, volontari e cooperanti, sia in Italia che all’estero, nonché di quanti con essa siano comunque collegati, a partire dai docenti, dagli educatori, dagli animatori, dagli studenti e dagli operatori sociali e culturali. Il profilo etico della Fondazione discende dal fatto di essere una istituzione pedagogica frutto di una lunga storia della tradizione bresciana. A Brescia fin dal 1800 tanti uomini e donne, laici, sacerdoti e religiosi, si sono impegnati per l’educazione dei giovani, e fra essi spicca la figura del Beato Giuseppe Tovini. Da questa storia sono usciti copiosi frutti: il più grande, a livello universale, è il Papa San Paolo VI, che condusse il Concilio Vaticano II e che diede un grande impulso alla dimensione mondiale della Chiesa. Da questa storia è venuto anche colui che costituì la Fondazione
Tovini, il Servo di Dio prof. Vittorino Chizzolini, promotore e testimone di innumerevoli iniziative di educazione, cultura, scambio, e, fin dagli anni ‘60 dello scorso secolo, di iniziative di volontariato e cooperazione internazionale: imprese continuate dal notaio Giuseppe Camadini, che opportunamente adeguò la forma giuridica dell’istituzione alla sua anima. Da questa storia emergono i fondamentali etici e spirituali che caratterizzano la Fondazione Tovini, ente di diritto civile e ispirato alla dottrina sociale della Chiesa.
Le disposizioni del presente Codice sono in linea ed integrano e specificano sia quelle del “Codice Etico e di Comportamento” dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, sia quelle del “Codice di condotta per la prevenzione e il contrasto di molestie, abusi e sfruttamento sessuali per la tutela della dignità dei beneficiari degli interventi di cooperazione allo sviluppo e delle persone che lavorano e operano nelle strutture dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e con l’Agenzia stessa” (Codice PSEAH - Protection from Sexual Exploitation, Abuse and Harassment") - entrambi disponibili sul sito www.aics.gov.it -.
Il punto di forza del presente Codice risiede nella presa di coscienza del valore delle sue regole e nella condivisione, da parte dei suoi destinatari, dei principi etici costitutivi di diligenza, lealtà, imparzialità e cura degli interessi di ciascuno e tutti: principi che partono dal rispetto e dalla promozione umana, a tutela della persona, in qualsivoglia stato, età e condizione si trovi, specie se bisognosa, singolarmente o come comunità.
Il Codice Etico vuole rendere espliciti i princìpi, i valori e le regole di comportamento da seguire, anche al fine di prevenire rischi di qualsivoglia illecito, cui quanti collaborano possono essere esposti nello svolgimento delle attività legate alla mission della Fondazione.

3. Principi generali e criteri di comportamento

Il presente Codice Etico esprime le modalità con cui i valori di riferimento si traducono in pratica nella gestione delle attività e delle relazioni con gli stakeholders.
La Fondazione informa la sua azione sia nella dimensione ordinaria sia in quella di volontariato internazionale e cooperazione allo sviluppo come segue:

  • opera affinché ogni uomo diventi libero protagonista della propria storia e del progresso, non solo economico, della comunità in cui vive, divenendo soggetto attivo e responsabile di democrazia e di pace;
  • nei Paesi di intervento agisce per il rispetto e la promozione dei diritti primari delle persone e delle popolazioni, valorizzando le risorse umane locali, favorendo la crescita culturale e sociale e dando priorità al raggiungimento dell'autosufficienza, attraverso il miglioramento delle economie familiari e comunitarie a tutti i livelli;
  • promuove ogni idonea azione di sensibilizzazione e informazione per la diffusione, secondo i principi cristiani che la ispirano, dell’educazione alla cittadinanza mondiale e alla solidarietà, per la prevenzione di xenofobia, odio, razzismo, integralismo, e per l’attivazione di percorsi di inclusione sociale.
    In coerenza con questi principi generali, la Fondazione si attiene ai seguenti criteri di comportamento:
  • Legalità

La Fondazione informa e subordina la propria azione al principio di legalità e si obbliga al rispetto delle normative nazionali, sopranazionali ed internazionali.

  • Onestà, correttezza ed integrità morale
    Il comportamento degli operatori della Fondazione deve essere improntato a criteri di correttezza, collaborazione, lealtà e moralità in ogni ambito.
  • Imparzialità
    Secondo i principi cristiani che la ispirano, si impegna a garantire parità di trattamento di tutte le persone coinvolte nelle sue attività ed è aliena da ogni tipo di discriminazione.
  • Comportamenti responsabili

Le relazioni tra dipendenti, collaboratori, cooperanti e volontari e docenti, educatori, animatori, studenti ed operatori sociali e culturali collegati, devono svolgersi secondo i principi di educazione, sinergia, trasparenza, fiducia e integrità morale.
• Tutela della privacy
Il trattamento dei dati acquisiti sarà finalizzato esclusivamente all’espletamento da parte dell’Ente delle finalità relative all’esercizio della propria attività. Tutti sono tenuti a tutelare la riservatezza dei dati e ad osservare gli adempimenti previsti dal Regolamento UE 2016/679 GDPR in materia di protezione dei dati.
• Correttezza e trasparenza
Le transazioni e le operazioni devono avere una registrazione documentata al fine di consentire la verifica del processo decisionale.
• Cautela antiriciclaggio
La Fondazione non si presta a favorire condotte di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite e si impegna a rispettare tutte le norme nazionali e internazionali in tema di antiriciclaggio.

4. Governance

La Fondazione si impegna a:

  • Dotarsi di un’organizzazione che consenta di distinguere chiaramente compiti, responsabilità e processi decisionali, operativi e di controllo, in relazione alle dimensioni della struttura; • Formare un organo direttivo che sia rappresentativo e indipendente nelle sue decisioni, i cui membri non presentino conflitti di interesse;
  • Perseguire obiettivi adeguati alla struttura, utilizzando al meglio le risorse disponibili, secondo i principi di efficacia ed efficienza;
  • Condurre la sua azione nel pieno rispetto dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, tenendo adeguatamente in considerazione ogni nuova circostanza, le condizioni mutevoli nonché l’evoluzione di domande e bisogni che si manifestino nella società italiana e nel contesto internazionale e agendo in posizione di indipendenza e imparzialità;
  • Privilegiare strumenti etici anche nella gestione delle risorse economiche, negli investimenti, nella scelta dei fornitori di beni o servizi e nelle modalità operative dei propri organi, dei propri dipendenti, volontari e cooperanti e di quant’altro ad essa collegati.
5. Tutela dell’immagine
  • Al personale della Fondazione ed a quanti con la stessa siano in ogni modo legati è richiesto un comportamento rispettoso delle leggi, dei diritti, della dignità e della vita umana, nonché professionale ed educato nel rappresentare l’Ente nel contesto lavorativo in pubblico, con le istituzioni governative, le autorità locali, i finanziatori, gli enti e i soggetti con cui si collabora, i partners ed i beneficiari.
  • Deve essere evitata qualsiasi forma di comportamento che possa arrecare danno all’immagine e alla reputazione della Fondazione.
  • I comportamenti citati nei precedenti due punti sono da rispettare anche fuori dalla sede di lavoro nella misura in cui essi costituiscono parte dell’immagine esterna della Fondazione.
  • Anche l’abbigliamento e la cura della persona devono essere adeguati, in considerazione del ruolo ricoperto, delle circostanze professionali, degli usi, costumi e cultura locali.
6. Fonti integrative del bilancio (sponsorizzazioni, liberalità)

Nella relazione con i propri donatori e finanziatori, la Fondazione:

  • fornisce informazioni veritiere sulle attività per cui sono richiesti contributi ed è disponibile a dialogare con i donatori per una loro migliore comprensione delle stesse;
  • garantisce la realizzazione delle attività in coerenza con gli obiettivi dichiarati, dando tempestiva comunicazione di eventuali variazioni necessarie;
  • fornisce le documentazioni dovute rendicontando in modo trasparente e chiaro i costi sostenuti, secondo le modalità concordate;
  • si impegna a diversificare le fonti di finanziamento dei progetti tramite attività di raccolta fondi presso enti pubblici, privati e singoli cittadini, per valorizzare il contributo di tutti i soggetti e favorire la propria indipendenza e autonomia;
  • non accetta sponsorizzazioni e donazioni da soggetti coinvolti in violazioni dei diritti umani, in operazioni economiche non trasparenti e verificabili, ovvero in attività in contrasto con i principi che la ispirano.
7. Rispetto dell’ambiente ed ecosostenibilità

La Fondazione assicura, nei limiti delle risorse di bilancio, un’organizzazione del lavoro e della sua azione rispettosa dell’ambiente, promuovendo in particolare il risparmio energetico, la dematerializzazione dei documenti, il riciclaggio di materiali rinnovabili e indirizzando gli acquisti di beni verso prodotti che assicurino la sostenibilità ambientale.

8. Violazioni

Nei confronti del personale e comunque di chiunque abbia contratti/rapporti di lavoro con la Fondazione, in caso di accertamento di violazione del Codice Etico, saranno adottati i provvedimenti disciplinari previsti dal contratto collettivo applicabile, ovvero, in caso di soggetti esterni, le misure ritenute necessarie e/o opportune per impedire il reiterarsi della violazione accertata.

9. Accettazione e Visibilità del Codice Etico

Il presente Codice Etico deve essere comunicato a tutti i soggetti che interagiscono con la Fondazione e da questi letto e condiviso; viene pubblicato sul sito internet della Fondazione.

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